“Non c’è motivo di continuare ad aspettare che la vita cominci. Il gioco dell’attesa può finire. Adesso. Come un leone rinchiuso in una gabbia di carta, gli esseri umani sono generalmente intrappolati dalle illusioni della loro mente. Ma nonostante le apparenze, la gabbia non rappresenta di fatto una barriera in grado di tenere imprigionato lo spirito umano.” (Steven C. Hayes)

Spesso, tentando di liberarci del nostro dolore, arriviamo solamente ad amplificarlo. Accettare significa prendere consapevolezza che un certo obiettivo è diventato definitivamente irraggiungibile: grazie all’accettazione riusciamo a non sprecare risorse e tempo che possono essere diversamente ottimizzati a nostro beneficio. Rabbia, tristezza e ansia sono le emozioni compagne delle frustrazioni, ma non sempre sono negative: riconoscendole, possiamo renderle funzionali ad andare oltre e riorientarsi, ristrutturando il modo di guardare la propria esperienza di vita.

Mindfulness, ovvero lo sguardo al qui ed ora. Accettazione, ovvero abbandonare i tentativi di soluzioni inutili e accogliere quel che offre la vita. Impegno, ovvero entrare nella propria vita intraprendendo azioni impegnate in direzione dei propri valori. Sono questi i tre pilastri dell’Acceptance and Committment Therapy (ACT), su cui vi propongo un interessante approfondimento nell’articolo di State of Mind  https://www.stateofmind.it/2012/11/act-2/.

E nel condividere questa visione, aggiungo un elemento: fare training di accettazione con Singfulness è un ottimo supporto a sviluppare la nostra capacità di dire “sì” a quel che la vita ci propone e a rifocalizzare di conseguenza le nostre energie.